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				14-06-2013, 08:11 PM
			
			
			
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			 صحيفة إيطالية :مرسي وصل بالمصريين لتمني عودة مباركالجمعة, 14 يونيو 2013 19:54
 مرسي
 فاطمة السكرى
 
 قالت الصحيفة الإيطالية IL MESSAGGERO  عبر موقعها الإلكتروني أن الظروف  الراهنة أجبرت المصريين لإعادة النظر فى اختيار رئيسهم ، وإعادة تقرير  مصيرهم  من جديد حيث ينادي المصريين حاليا بأعلي الصوت للتعبير عن حقوقهم  الضائعة بعد انعدام الأمن والطعام وانتشار السلاح الغير مرخص بين المصريين  كبيرهم وصغيرهم .
 وسلطت الصحيفة الضوء على المشهد المأساوي الذي يحدث بمصر وسط الانهيار  الاقتصادى والاستثمارات الأجنبية وعائدات السياحة وتفشي البطالة وارتفاع  أسعار السلع الأساسية، وأشارت في نفس السياق إلى أن حوالي أكثر من نصف عدد  السكان يعيشون تحت خط الفقر بدون تقديم الإعانات لهم التي كانت تغطي بها  حياتهم البائسة خلال الأعوام الماضية قبل الثورة ، وقالت الصحيفة أنهم ربما  يعيشون بيننا و لا نسمع آهاتهم ومشكالهم البسيطة التي تؤرق حياتهم وتتركهم  الحكومة دون ان تلتفت لهذه الطبقة التي ليس لديها الثقافة الكافية للتعبير  عن ارائهم بشكل قانوني، واضافت ان الحكومة تترك تلك الطبقة المهمشة تزداد  وتتشبع من ظروف الحياة القاسية التي تواجهها دون ان تلتفت اليها الى ان تصل  الى حد الانفجار وثورة الجياع بمصر.
 وتؤكد الصحيفة انه قد ظهر الوجه الحقيقي لجماعة الاخوان وهو هدفهم  لاحتكارالسلطة والسيطرة علي البلاد وتأكيد وترسيخ حكمهم وبسط نفوذهم في  البلاد .
 ومن جانب اخر، افاد تقرير المنتدي الاقتصادي العالمي ان مصر اصبحت تعد من  اخطر مناطق العالم علي السياح وقد وصلت الى مرحلة اخطر بكثير من باكستان  وكلومبيا واليمن حيث تصل الى المرتبة 129 من ضمن 140 مكان غير مأهول  للسياحة والسياح بالعالم  .
 وفي عام 2010 فقدت مصر 4 مليون سائح من ضمن 14 مليون وأوضحت الصحيفة أنه  بفضل السياحة الروسية فلا تزال كثير من المنتجعات بالبحر الاحمر فاتحة  ابوابها حتي الان اما بالنسبة للقاهرة ، فالفنادق لازالت خاوية حيث يخشى  السائحون الاقتراب من موطن الاشتباكات بالميدان وعلق احد المرشدين  السياحيين " ان السياحة بمصر وصلت الى حد الانهيار واسفر عنها ازاحة كثير  من الشباب من اعمالهم في مجال السياحة بالاضافة الى اغلاق العديد من  الشركات السياحية " .
 كذلك سلطت الصحيفة الضوء علي مشهد اخر من مشاهد الحياة السياسية المضطربة  بمصر، حيث شددت الصحيفة ان عهد مبارك كان افضل بكثير من عهد مرسي حتى في ظل  فساد النظام السابق، ولكن قد شاءت الاقدار ان تحدث ثورات الربيع العربي  التي قلبت موازين القوى بالشرق الاوسط وقامت بكوارث سياسية في كل البلدان  العربية، وقد ادى الوضع الحالي الذي تشهده البلاد الى عودة المصريين  لرشدهم، حيث اجتمع العديد من انصار مبارك لتنظيم مظاهرات واحتجاجات لعودته  للحكم مرة اخرى بعد ان رأوا الفساد وانهيار شتى نواحي الحياة بعد رحيله .
 http://dostor.org/%D8%B9%D8%A7%D9%84...A7%D8%B1%D9%83
 Egitto, si riaccende la piazza«15 milioni di firme contro Morsi»
 
 
     
di Elena Panarella
 
       
 
 
 Non  sembra affatto remota la possibilità che il popolo egiziano possa  decidere ancora una volta di «fare da sé» e decidere del proprio  destino. L’idea di «riaccendere» la piazza, è sempre più forte.  «Sopravviviamo: non c’è sicurezza, non c’è cibo e le armi girano senza  controllo», ripetono ai quattro angoli della città. Una situazione  drammatica: il crollo degli investimenti stranieri e dei introiti del  turismo, la disoccupazione dilagante, la svalutazione galoppante, il  prezzo dei beni di prima necessità schizzato alle stelle e circa la metà  della popolazione che si aggira pericolosamente intorno alla soglia di  povertà, senza avere neanche la protezione dei sussidi che avevano  salvato le classi deboli negli anni passati.
 
 LA MANIFESTAZIONE
 Il 30 giugno si entrerà dunque nella fase due della campagna Tamarrod  (ribellione), dopo quella della raccolta di oltre sette milioni di firme  per chiedere elezioni presidenziali anticipate. L'obiettivo aggiungerne  15 milioni, un milione in più dei voti ottenuti da Morsi quando è stato  eletto nel 2012. Secondo gli attivisti: il numero è stato già raggiunto  e il documento sarà presentato durante la manifestazione. Il consenso  per il presidente e per il movimento dei Fratelli Musulmani a cui  appartiene è in calo, pur continuando a essere più alto di quello delle  forze laiche all'opposizione. Società civile e rivali politici gli  rimproverano di non aver dato ascolto alla richiesta di pane, libertà e  giustizia sociale che ha scatenato la rivoluzione contro Hosni Mubarak.  Ma anche di aver occupato tutte le istituzioni e di lavorare per  azzittire magistratura e ong indipendenti.
 Il ritratto di un Egitto fortemente in difficoltà è emerso anche dal  primo Media Forum Italia-Egitto organizzato dall’ambasciata italiana al  Cairo la scorsa settimana. Gehad el-Haddad, tra i dirigenti dei Fratelli  Musulmani e del loro partito Giustizia Libertà invitati al forum, ha  difeso la linea di Morsi, affermando che riforme profonde come quelle di  cui necessita il paese non si fanno in un anno, anche perché l'Egitto è  «paralizzato» dalla corruzione e dalla burocrazia e al momento non ha  un parlamento, visto che il precedente è stato sciolto dalla Corte  Costituzionale. Per Khaled Dawood, rappresentante del Fronte di salvezza  nazionale, principale raggruppamento dell'opposizione laica, la  Fratellanza sta invece mostrando la sua vera faccia, quella di chi vuole  «monopolizzare il paese e affermare la sua identità musulmana a scapito  del pluralismo».
 
 E intanto nell’ultimo rapporto del World Economic Forum il Paese è stato  dichiarato uno dei luoghi più pericolosi al mondo per i turisti: più di  Pakistan, Colombia e Yemen. Nella classifica generale si trova al 129°  posto su 140. Dal 2010 ad oggi ha perso circa 4 milioni di turisti su  14. Reggono le strutture turistiche sul Mar Rosso ancora molto  frequentate, grazie sopratutto al turismo russo. Ma al Cairo gli  alberghi sono pieni solo per il 15 per cento della loro capacità. «Non  eravamo mai caduti così in basso, molte attività stanno chiudendo»,  ripetono gli operatori turistici.
 
 TAMARROD
 Ecco quindi che, di fronte a questa paralisi, la piazza si rianima.  «Tamarrod» è la parola più sentita in piazza Tahrir. In ogni angolo e in  ogni città si va avanti con la raccolta di firme per sfiduciare Morsi.  Il movimento nato dal basso è poi stato sposato dal Fronte di salvezza.  Ufficialmente i Fratelli Musulmani non lo contrastano, almeno finché  «resta l'espressione di un gruppo di attivisti che è riuscito a passare  dall'opposizione armata a quella pacifica». Ma l'avvertimento è che la  richiesta di nuove presidenziali è «insostenibile», perché in base alla  costituzione solo il parlamento può agire in questo senso. Un parlamento  che oggi però non c'è.
 
 L’OMBRA DI MUBARAK
 E intanto si fa largo un nuovo scenario. Un Egitto sempre più inquieto  comincia a porsi una domanda sino a poche settimane fa improponibile:  «Si stava meglio quando si stava peggio?». Nel cuore del Cairo, infatti,  sono tornate a spuntare tra folle festanti che inneggiano al suo nome  anche poster giganti di Hosni Mubarak, l’ex presidente, per quasi  trent’anni al potere, rovesciato poco più di due anni fa dalla rivolta  nata sull’onda lunga della (cosiddetta) «primavera araba» che ha  disegnato una nuova cartografia politica del Medioriente. Non si tratta,  per ora, di adunate oceaniche. Resta il fatto però che i sostenitori di  Mubarak hanno riacquistato visibilità e non temono di organizzare altre  manifestazioni pubbliche che invocano il suo ritorno.
 
 http://www.ilmessaggero.it/articolo....NO&ssez=ESTERI
 
			
			
			
			
			
			
			
			
			
			
				
			
			
			
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